Le relazioni, in particolare quella genitore-figlio, sono tra le esperienze più belle che esistano, ma ci presentano inevitabilmente delle sfide più grandi che uno possa trovare nel suo percorso di vita. Sai perché? Perché gli altri e in particolare i figli hanno la capacità di saper premere i tasti giusti!
È molto difficile relazionarsi liberamente e fare il genitore quando non si cresce, quando non si ha fatto nessun lavoro profondo con sé stessi e quando non si impara in modo continuo, lasciando andare ciò che non serve, siano questi atteggiamenti, credenze, stati d’animo, idee o modi di essere obsoleti.
La maggior parte delle idee che abbiamo ereditato su come fare i genitori e su come relazionarsi, non ha nessuna base scientifica, e non è neanche il frutto di un autentico percorso di crescita personale. Si tratta semplicemente di ciò che sappiamo, e basta.
Gli scontri e le insoddisfazioni che sperimentiamo quotidianamente nei nostri rapporti, hanno le loro radici dentro di noi. Noi, però, siamo condizionati a guardare sempre fuori, credendo di subirle come vittime, dando la responsabilità all’altro, oppure al mondo.
Ecco che senza volerlo, auto perpetuiamo paure e insicurezze, che ci inducono a chiederci di continuo "lo sto facendo bene?", “perché si continua a ripetere questa situazione?”. E poi, ci sono le cariche emotive che ci spingono a reagire, a essere aggressivi (senza volerlo), che ci creano dei complessi, sensi di colpa, la sensazione di non essere abbastanza o all’altezza, che ci riempiono di aspettative non necessarie e consumano i rapporti, ecc.
Siccome nessuno ci ha insegnato nulla al riguardo, nell’impotenza diventiamo ciechi nei confronti degli altri, e specialmente dei nostri piccoli.
Ecco che le relazioni, come fedeli specchi che sono, ci riflettono queste realtà. Potrà non piacere, ma l'esterno è sempre un riflesso di quel mondo interiore che portiamo dentro.
Per trascendere il sentirsi incompleti, incapaci, insoddisfatti e spinti a dare la responsabilità al mondo o agli altri, basta un semplice gesto, coraggioso e autentico, voltare lo sguardo dentro di noi.