La relazione, in particolare quella genitore-figlio, è tra le esperienze più belle che esistano, ma ci presenta inevitabilmente delle grandissime sfide. Sai perché? Perché gli altri, e in particolare i figli, hanno la capacità di saper premere i nostri tasti!
È difficile relazionarsi liberamente e fare il genitore in modo consapevole, quando non si cresce, quando non si lavora su sé stessi e quando non si impara in modo continuo.
La maggior parte delle idee che abbiamo ereditato su come fare i genitori e su come relazionarsi, non ha nessuna base scientifica, e non è neanche il frutto di un percorso di crescita personale. Si tratta semplicemente di ciò che sappiamo, e basta.
Inoltre, spesso il ricordo dell’esperienza con i propri genitori non è bello né rassicurante. Quindi, abbiamo delle cariche o memorie scomode, che vorremmo non trasmettere. Ad esempio, avendo avuto genitori assenti, poco affettuosi e poco comprensivi, o iperprotettivi, nel tentativo di compensare diventiamo l’opposto, ovvero invadenti, soffocanti, rigidi o indifferenti.
Siccome nessuno ci ha insegnato nulla al riguardo, nell’impotenza diventiamo ciechi, ma anche prepotenti nei confronti degli altri, e specialmente dei nostri piccoli.
Quindi, le relazioni, da fedeli specchi quali sono, riflettono queste mancanze. Potrà non piacere, ma l'esterno riflette sempre quel mondo interiore nascosto che portiamo dentro.
Per trascendere questo sentirsi incompleti, incapaci, insoddisfatti e spinti a dare la responsabilità al mondo o agli altri, basta un semplice gesto, coraggioso, rivoluzionario e autentico, volgere lo sguardo dentro di noi.